Sabato 12 marzo la marcia promossa da Cambia-Menti e DireUomo: “E’ ora di metterci la faccia e scendere in campo in prima persona per un reale cambiamento”
Gli uomini scendono in piazza per la prima volta a Rimini per dire basta alla violenza contro le donne. Nell’ambito degli eventi per “L’otto sempre 1922-2022” che celebrano il centenario della Giornata Internazionale della Donna, le associazioni “Cambia-Menti” e “DireUomo – spazio ascolto uomini maltrattanti” organizzano la “Camminata degli uomini”, in collaborazione con Movimento centrale Danza&Teatro, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con i patrocini della Provincia di Rimini, del Comune di Rimini e del Comune di Santarcangelo di Romagna. Appuntamento sabato 12 marzo, con ritrovo alle 14.30 all’Arco d’Augusto per la partenza della marcia nel centro della città.
I dati testimoniano la drammaticità della situazione: la violenza maschile sulle donne continua inesorabile il proprio trend in crescita. Ogni giorno si susseguono notizie in cui si ripete lo stesso copione della donna in cerca di autonomia e indipendenza che paga le proprie scelte con violenze di vario genere, o addirittura con la vita. Una società civile non può più accettare passivamente un tale fenomeno. È necessario un cambio di passo a ogni livello, collettivo e individuale, e che veda anche gli uomini al centro dell’agire.
“La violenza di genere è solo la punta di un iceberg che ha le proprie radici in un preciso retaggio culturale – spiegano dall’associazione DireUomo -. La violenza maschile è prima di tutto una questione antropologica che vede al centro la svalutazione del ruolo delle donne, in una logica di dominio e di possesso così radicata e profonda da rendersi molto spesso inconsapevole. Il senso di questa iniziativa, allora, è quello di dare un segnale importante e che non sia solo simbolico: è il momento che gli uomini comincino a metterci la faccia, a scendere in campo in prima persona per un reale e concreto cambiamento degli uomini per gli uomini”.
Il lavoro nell’ambito delle pari opportunità, così come nel contrasto alla violenza di genere, “non consiste soltanto nell’agire di pochi addetti ai lavori su soggetti particolari implicati in condotte inadeguate, ma riguarda tutti gli uomini – proseguono da DireUomo -, è necessario che ogni uomo si attivi in prima persona nella propria quotidianità, interrogandosi sulla qualità delle proprie modalità relazionali, affettive ed emozionali. La violenza di genere colpisce le donne, ma è un problema degli uomini. Cambiare si può”.