A Saludecio il mese di maggio è in festa
Le celebrazioni si concluderanno il 31 con la processione dell’urna trainata da buoi bianchi
Le feste di maggio a Saludecio in onore di Santo Amato Ronconi partiranno domani sera, quando verrà svelato il murale che raffigura il Santo sulla facciata dell’Ospitale casa di riposo a lui intitolata, e si concluderanno il 31 maggio con la processione straordinaria con l’urna che contiene il corpo di Fratel Amato per le vie del borgo, trainata da quattro buoi bianchi. Il rito religioso normalmente si svolge ogni 30 anni, ma si ripeterà quest’anno in via eccezionale per celebrare la canonizzazione avvenuta il 23 novembre 2014 in piazza San Pietro a Roma.
“Maggio è un mese eccezionale in cui sacro e profano si uniscono – commenta Giuliano Chelotti, responsabile del settore Cultura del Comune di Saludecio –, e in cui agli eventi popolari, artistici e culturali legati alla figura del Santo sarà unita la tradizionale processione dell’urna trainata dai buoi bianchi, uno dei momenti più attesi, che anticipa quella che si sarebbe dovuta tenere nel 2022”.
Per tutto il mese di maggio si sviluppa il programma de “Il Pellegrino delle Stelle” (in allegato), il ciclo di appuntamenti, incontri, iniziative nei musei e mostre che pongono al centro dell’attenzione la figura del Santo Amato Ronconi, da un punto di vista religioso, storico e culturale. Il patrono di Saludecio, che si festeggia l’8 maggio, è stato pellegrino sulle strade dell’Europa del tredicesimo secolo, per ben 5 volte ha intrapreso il cammino per Santiago de Compostela (di cui 4 volte ha percorso il tragitto intero). Il programma in onore della Santificazione di Amato Ronconi è promosso dalla Parrocchia San Biagio, Opera Pia Ronconi e Comune di Saludecio.
PROCESSIONE NOTTURNA giovedì 7 maggio. Dalla parrocchia San Biagio in piazza Santo Amato Ronconi a Saludecio alle 20.30 partirà la processione fino all’Ospitale, la casa di riposo dove sulla facciata principale è stato dipinto dall’artista Mauro Trotta (già autore di una decina dei murales del borgo di Saludecio) un murale che raffigura il santo e alcuni dei suoi miracoli. La realizzazione dell’opera è seguita da Marisa Russo, critico d’arte e progettista. Seguirà la messa nella cappella della Casa di riposo.
FESTA DEL SANTO AMATO E DEL PATRONO venerdì 8 maggio. Alle 11.15 verrà celebrata la messa con il vescovo Francesco Lambiasi. Dopo la funzione nella cantine di palazzo Camaeti sarà inaugurata la mostra fotografica a cura di Daniela Pagnini e Gianluca Forlani “Infinita Vita, la reliquia di Fratel Amato, passo dopo passo verso la santità” con gli scatti sulla ricognizione dell’urna con il corpo del Santo avvenuta lo scorso luglio. La chiesa dei Gerolomini ospita la mostra fotografica e documentaria “Il Santo Amato Ronconi” realizzata dal Comune di Saludecio, a cura di Giuliano Chelotti e Tito Intoppa, mentre sotto i portici del Palazzo municipale è allestita la mostra “Fratel Amato, il Santo di Saludecio”.
Alle 21 al Teatro Verdi l’associazione Armonda e Artec saranno sul palco per un approfondimento sulla simbologia raffigurata dal murales, con letture accompagnate da chitarra. In programma “Santo Amato, l’Olmo, i Miracoli”, a cura dell’associazione culturale saludecese “L’Armonda”. Presentazione di Marisa Russo, critico d’arte, “Un Murale per il Santo”, il linguaggio artistico simbolico per i suoi messaggi di contenuto universale. “Parole e musica per il Santo” con letture di Roberto Caminiti e Giuliano Chelotti, chitarra classica Leonardo Russo.
FESTE POPOLARI sabato 9 maggio. Al Teatro Verdi alle 18 sarà presentata la Medaglia celebrativa a cura dell’associazione “Vivi Saludecio”. Alle 21 in piazza Amato Ronconi si svolgerà il concerto della Fanfara dei Bersaglieri di Eboli.
SAGRA DELLA PORCHETTA domenica 10 maggio. Nel centro storico a partire dalle 9 si celebra la tradizionale festa della porchetta, arrivata alla 54esima edizione, organizzata dall’associazione Pro Loco Saludecio.
BENEDIZIONE DEI PELLEGRINI IN PARTENZA. Domenica 17 maggio benedizione dei fedeli prossimi alla partenza per Santiago di Compostela e apposizione del primo timbro sulla credenziale.
CONVEGNO “SUI PASSI DI SANT’AMATO. Le vie di pellegrinaggio d’Italia”, a cura di Identità Europea. Sabato 23 maggio alle 17 al teatro comunale “Verdi”, con Paolo Caucci, rettore della confraternita jacopea italiana, Adolfo Morganti, presidente di Identità Europea, Marco Bruckner, Diocesi di Rimini. “Santo Amato è una figura moderna, molto importante, che il territorio dovrebbe riscoprire”, evidenzia Morganti.
+++ La Medaglia celebrativa è stata realizzata per commemorare la santificazione del Beato Amato Ronconi avvenuta il 23 novembre in piazza San Pietro a Roma. Della medaglia, forgiata in rame, sono stati prodotti soli 200 esemplari numerati da collezione. Sul dritto la medaglia celebrativa raffigura il Santo ritratto con il profilo rivolto a destra, sul rovescio è raffigurato uno stemma diviso a metà dal bastone del pellegrino: sulla sinistra la Roncola, l’emblema del casato del Beato Ronconi, sulla destra l’antico blasone del Comune di Saludecio. In basso, sotto lo stemma, è rappresentata la casa nativa del Santo pellegrino, divenuta oggi ricovero per anziani. A forgiare la medaglia è stato l’incisore e scultore di Pesaro, Terenzio Pedini: ha un diametro di 8 centimetri, 1 di spessore, per 350 grammi di peso. L’idea della medaglia è di Carlo Cervellieri, con la collaborazione del sindaco Dilvo Polidori e l’associazione “Vivi Saludecio” per onorare l’evento storico della canonizzazione del Beato Amato Ronconi. Si tratta di un’occasione unica per i fedeli del Santo, che sono tantissimi; una fede che unisce le popolazioni della Romagna e delle Marche, attraverso le valli che vanno dal Metauro al Marecchia, oltre ai fedeli sparsi in tutta Italia.
La medaglia avrà un costo di 45 euro. Per le prenotazioni è possibile contattare direttamente Carlo Cervellieri al numero di telefono 3938545499.
***Nato a Saludecio nel 1226, stesso anno in cui moriva San Francesco, Santo Amato Ronconi fece il proprio modello di vita del santo di Assisi, dedicando ai poveri e ai pellegrini la sua intera esistenza. Morì nel 1292, l’8 maggio, donando al Monastero benedettino di Rimini tutti i suoi averi.