Al Cattolica Street Fish cibo di strada e cultura di mare si incontrano

La prima edizione dell’evento si terrà sabato 14 settembre in zona porto

di Fucina

Il cibo di strada incontra la cultura di mare: il pesce nei suoi molteplici modi di essere cucinato sarà il protagonista della prima edizione di Cattolica Street Fish. Promosso dalla storica Casa del Pescatore, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della Regione Emilia-Romagna, l’appuntamento si terrà sabato 14 settembre dalle 19 a tarda serata negli spazi esterni del Mercato Ittico in via Andrea Costa, che ospiteranno gli stand gastronomici. Ai fornelli gli esperti cuochi e cuoche della cooperativa Casa del Pescatore, che prepareranno gustosi piatti di mare, profumate grigliate di pesce e faranno scoprire una sfiziosa novità, l’alga fritta.

Lungo la via in prossimità del porto, che sarà chiusa al traffico dall’incrocio con viale Verdi fino a via Toti, saranno allestiti i tavoli e il mercatino con i banchetti dove conoscere e assaggiare anche i prodotti tipici lavorati e confezionati nel laboratorio della Casa del Pescatore: sughi di pesce, pietanze della tradizione marinara già pronti, brodi e surgelati. Non mancheranno musica e gadget, t-shirt, cappellini e zaini.

Cattolica Street Fish vuole fare riscoprire le nostre tradizioni marinare e valorizzare la loro promozione culturale – spiegano dalla cooperativa Casa del Pescatore -. E’ un tema molto importante anche per il turismo: i viaggiatori e gli ospiti della nostra città sempre più vogliono andare alla riscoperta della storia autentica dei luoghi”.

Nel menu ci sono i piatti della tradizione locale prêt à porter, strozzapreti al sugo di vongole, rustida con sarda, seppiolina e triglia, tutto rigorosamente a chilometro zero. Grazie alla collaborazione con la cooperativa Itaca di Cesenatico sarà possibile gustare l’alga fritta (“Ulva lactuca”), ovvero la lattuga di mare in pastella con farina di riso. Si tratta di un’alga ricca di proprietà nutritive e se ben cucinata è davvero ghiotta.

Auspichiamo che presto anche in Italia si possano coltivare queste alghe in Adriatico per utilizzarle in cucina. Avremmo la possibilità di differenziare il pescato nel nostro mare con un’alternativa vegetale valida. La casa del Pescatore, nata nel 1930, tra poco festeggerà i 100 anni di vita e si proietta già nel futuro, fatto di consumo responsabile del pesce, di valorizzazione delle specie povere e di trasformazione dei prodotti a chilometro zero, sbarcati e subito lavorati per garantire qualità e freschezza davvero uniche”.

Ufficio Stampa Rimini – Fucina798

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