Il presidente Falcioni: “Noi abbiamo sempre creduto al progetto, l’agricoltura riminese è forte stimolo allo sviluppo integrato dell’economia di tutta la provincia”
Oltre 2.400 le imprese agricole del territorio, con un valore della produzione che supera i 100 milioni di euro
La recente approvazione da parte della Regione Emilia Romagna della graduatoria dei Gruppi di Azione Locale ha premiato il nuovo GAL Valli del Marecchia e del Conca con un finanziamento di oltre 9 milioni e mezzo di euro. Un successo che è anche merito del lavoro svolto dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Rimini, che, come sottolinea il presidente Lorenzo Falcioni, ha sempre creduto al progetto, anche quando più di un anno e mezzo fa l’idea di creare un GAL legato specificamente al territorio di Val Marecchia e Valconca era quasi sfumata.
La conferma del valore del progetto riminese è arrivata proprio dalla Regione che ha premiato il nuovo GAL con 332 punti, un terzo posto sul filo di lana con solo 1 punto di distanza dal secondo classificato e 5 dal primo. “Quando dopo la precedente programmazione ci fu comunicato dalla Regione che con il nuovo bando si sarebbero potuti finanziare fino a 8 Gal (fino a quel momento ne erano attivi 5), allora il progetto riminese è partito – ricorda Falcioni -. Le associazioni che da subito hanno affiancato CIA sono state l’Associazione Albergatori di Rimini e Unindustria, coinvolgendo poi tutti gli altri attori ammessi al bando, e credendo al valore di volano economico che un simile finanziamento avrebbe potuto significare per il nostro entroterra: ben 19 comuni coinvolti per i prossimi sette anni. Il nostro nuovo Gal è una grande scommessa, vinta grazie ad un vero lavoro di coesione e collaborazione tra pubblico e privato, nell’ottica dello sviluppo innovativo della share economy”.
E’ stato proprio su questo punto che la Regione ha premiato il progetto del GAL Valli del Marecchia e del Conca, perché le due strategie di “cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità” e “sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali” si basano essenzialmente sull’idea di condividere investimenti e prospettive tra i vari attori che ora parteciperanno ai progetti sostenuti del nuovo GAL. “L’innovazione riminese è stata quella di far capire il valore della condivisione e della ricaduta su settori diversi in uno specifico territorio di riferimento – spiega il presidente di Cia Rimini -. Un esempio concreto? Un attrezzo agricolo viene acquistato per essere messo a disposizione di più aziende agricole. Si parla anche di agricoltura sociale, ovvero un progetto di sviluppo legato ad una azienda agricola ha ricadute su tutto il territorio circostante, perché dove c’è lavoro e investimenti, attorno sorgono servizi, funzionali allo sviluppo socio-economico per quella collettività. E lo sviluppo del turismo non può prescindere dalla valorizzazione di un intero territorio che come il nostro è caratterizzato da un’offerta che va dal mare alla collina, dal prodotto tipico della gastronomia ai borghi storici dell’entroterra”.
I numeri l’agricoltura di Rimini li ha, conclude Falcioni. “Basti pensare al valore che rappresenta su tutta la provincia: 2.431 imprese agricole con un valore della produzione lorda vendibile di quasi 100.500.000 euro, di cui il 70{c16a706c3aa7d5916460c6d80eaf9a19fee953312ac78da3fb8b8c2cb4a8fa55} proviene dalle produzioni vegetali, con in testa la coltivazione cerealicola, e il 30{c16a706c3aa7d5916460c6d80eaf9a19fee953312ac78da3fb8b8c2cb4a8fa55} da quelle animali. Di queste poi una quota consistente arriva dall’Alta Valmarecchia e Val Conca. Il nostro è un territorio variegato in termini di caratteristiche e di tipicità produttive, in grado di rappresentare un forte stimolo allo sviluppo integrato dell’economia di tutta la provincia”.