Si può diventare riconoscibili anche senza passare dai talent show!

di Fucina

A Riccione la spiaggia torna al centro della musica

Riccione, 4 agosto 2012 – I successi nascono sotto l’ombrellone: la spiaggia torna al centro della musica, trampolino di lancio di giovani artisti e delle canzoni dell’estatePubliphono, la celebre agenzia di diffusione di informazioni sulla riviera romagnola, con centinaia di altoparlanti a tromba, ha scelto il brano di un promettente cantautore locale come sigla delle trasmissioni diffuse ogni giorno.
L’interesse e la curiosità dei bagnanti e dei turisti sono stati immediati. Nella redazione dell’agenzia sono fioccate le richieste di informazioni, sia sul brano, sia sul suo interprete. I nuovi talenti si fanno così conoscere direttamente dal pubblico senza passare per i “talent show”.
La canzone scelta è “I colori dei miei guai” di Alessandro Coli, 15 anni, originario di Santarcangelo di Romagna (Rimini). «A differenza di altre canzoni il titolo non viene annunciato – spiega il direttore artistico di Publiphono Marco Corona -: abbiamo voluto farla ascoltare al nostro pubblico e verificare se, allo steso modo in cui ha colpito noi, potesse suscitare lo stesso interesse anche in una platea trasversale come quella di PubliphonoE’ stato come un doppio ritorno al passato, quando la gente chiamava in radio per chiedere di chi fosse un brano musicale e Publiphono era il mezzo per lanciare nuove canzoni». Una formula in stile anni ’60, quando l’artista era lanciato dal proprio territorio di origine come Celentano, che partì da via Gluck a Milano alla conquista delle hit parade, o Albano Carrisi da Cellino San Marco.

Linus: «Publiphono antesignano di Youtube»
«Una bella canzone che emoziona», dice Paolo Belli
Bruno dei Fichi d’India: «E’ un fenomeno che intriga parecchio»

Grazie a Publiphono l’interesse e la curiosità si sono catalizzati attorno ad Alessandro Coli. E non se ne sono accorti solo i bagnanti e i turisti in spiaggia.
«Publiphono si può considerare l’antesignano di Youtube, lo strumento in rete attualmente più avanzato per lanciare talenti – dice Linus, il direttore artistico di Radio Deejay e assiduo frequentatore di Riccione -. Publiphono è il “padre” di tutti i social network, è una rete che collega tutta la Riviera. I trampolini di lancio degli artisti sono parecchi, non credo che i talent show siano l’unica strada, e tutto sommato non è che ne abbiano lanciati così tanti. Auguro ad Alessandro ogni fortuna».
Riccione si conferma fucina di nuove tendenze e diventa la cassa di risonanza. «E’ un fenomeno che intriga parecchio: è antico ma torna attualissimo, è simpatico e originale, diverso dal solito – dice Bruno Arena, del duo comico “I Fichi d’India”, altro fedelissimo della Perla Verde dell’Adriatico -. Si può ottenere lo stesso risultato che darebbe partecipare ad una gara e vincere un talent show, ma in maniera più diretta. Si crea l’evento ed è subito sulla bocca di tutti. Potrebbe essere un modo per dare a tutti, penso ai cantanti, ma anche ai comici, la possibilità di trovare aperta quella famosa “finestra” per la notorietà che troppo spesso è  chiusa o ha le sbarre, e di prendere il volo da soli, uscendo dal meccanismo rigido del talent show».
La canzone piace anche a Paolo Belli, il cantante e fondatore del gruppo musicale “Ladri di Biciclette” in questi giorni di passaggio a Riccione. «Non c’è talent, Sanremo, radio o televisione che tenga – dice Belli -, è sempre la canzone che vince: in questo caso è stato Publiphono ad accorgersi del talento, ma avrebbe avuto lo stesso interesse anche se fosse stata trasmessa da un’altra parte. Ha colpito la gente perché è una bella canzone ed emoziona, arriva in maniera molto veloce e diretta. A me è piaciuta, mette la giusta armonia tra me e quello che mi circonda: la musica è questo. Qualcuno può disegnare o creare un qualcosa di mirato, che può essere una canzone o un quadro, può avere a disposizioni anche grandi risorse, ma non arriva mai quanto una bella canzone. “Nel blu dipinto di blu” ha fatto il giro del mondo, dietro non aveva chissà quale multinazionale o trasmissione. E’ arrivata perché è una bella canzone, punto. Con “I colori dei miei guai” si è ripetuta la stessa cosa, è una bella canzone, che non significa che sia semplice o complicata, ma ha un qualcosa per la quale piace e tocca le persone. “Ladri di biciclette”, ha avuto successo, ma non so perché. Credo chi scrive sia un grande privilegiato: trae ispirazione dall’alto, diventa un tramite e trova la direzione giusta  quando  mette giù le note».

Publiphono: la voce dell’estate per hit e tormentoni con centinaia di altoparlanti sulla spiaggia

Sulla riviera romagnola è la voce dell’estate. Da oltre 50 anni nelle centinaia di stabilimenti balneari da Milano Marittima a Cattolica il servizio Publiphono informa, intrattiene e soprattutto gioca da protagonista nel lanciare le hit musicali più gettonate e i “tormentoni” estivi più canticchiati sotto l’ombrellone. Dagli altoparlanti a tromba, alti 9 metri e allineati lungo i circa 60 chilometri di costa romagnola, con una copertura audio dalle cabine colorate fino all’acqua, ogni anno sono uscite le note delle nuove promesse e sono stati lanciati i locali più famosi della riviera. Proprio Publiphono, con il suo direttore artistico Marco Corona, quest’anno ha deciso di scegliere tra i cantanti emergenti il talentuoso Alessandro Coli, e utilizzare la sua canzone “I colori dei miei guai” per aprire le trasmissioni.

E forse non tutti sanno che la Publiphono ha una origine illustre. Fu fondata nel 1946, durante il periodo della ricostruzione di Rimini dopo la guerra, da un gruppo di giornalisti e appassionati, tra cui un giovanissimo Sergio Zavoli. Il microfono veniva da Radio Tripoli, il gruppo elettrogeno era stato recuperato all’aeroporto e i 10altoparlanti erano stati trovati in un vecchio magazzino. All’epoca si chiamava “Voci della città” e già mescolava informazione quotidiana e pubblicità trasmettendo, come oggi, due volte al giorno: «Era l’unico giornale che potesse entrare nelle case estarci un tempo ragionevole per lasciarci qualcosa nei giorni in cui la città era priva di notizie anche e soprattutto di se stessa», come Zavoli ricorda in “Romanza”.

Nella foto Alessandro Coli

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