Pagamenti elettronici obbligatori: lo Stato azzeri i costi bancari

di Fucina
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di Fucina798 – Ufficio Stampa Rimini

Oggi, giovedì 30 giugno, scattano le nuove regole previste dall’ultimo decreto Pnrr che prevedono non più solo l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Ma anche l’applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa. La sanzione amministrativa di 30 euro, aumenta del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

L’intervento del presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini

“Per noi il pagamento con moneta elettronica non è un problema. Lo sono invece i costi legati alle transazioni, dalle provvigioni bancarie alle spese per l’affitto del Pos. Quindi è questo il nodo principale: non l’utilizzo del Pos ma tutti i costi di gestione dei pagamenti con bancomat e carte di credito.

La soluzione, come accaduto per altre questioni, è un intervento dello Stato che attraverso dei bonus, possa azzerare tutte le spese della transazione a carico dell’esercente.

In Italia questi costi sono tra i più alti d’Europa, si spiega quindi perché in altri paesi i pagamenti elettronici si sono diffusi più. Nell’uso di carte di pagamento l’Italia si posiziona 24esima su 26 Paesi dell’Unione Europea, precedendo solo Romania e Bulgaria. Il nostro Paese precipita in fondo alla classifica europea per numero di transazioni elettroniche, registrando un andamento opposto alla media europea.

Azzerando i costi bancari elimineremo le proteste e i tentennamenti legati all’obbligo di accettare pagamenti con carte, in quanto non possono ricadere esclusivamente sull’esercente. Da ricordare comunque che ci sono molte persone che non utilizzano bancomat e carte di credito, eliminare il contante quindi non può essere un obiettivo da raggiungere”.

Fattura elettronica dal 1 luglio 2022 per i contribuenti forfettari e minimi (Ufficio Stampa Confesercenti)

A partire dal prossimo 1° luglio entra il vigore l’obbligo di fattura elettronica per i contribuenti del regime forfettario e regime di vantaggio (minimi).
I contribuenti che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi e compensi ragguagliati ad anno inferiori ai 25.000 euro (micro partite Iva) potranno continuare a emettere fatture cartacee fino al 31 dicembre 2023. Per questi contribuenti dunque l’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2024.

Per coloro che sono obbligati dal 1° luglio 2022 non sono previste sanzioni nel terzo trimestre 2022. In caso di tardiva emissione della fattura elettronica, che dovrà comunque essere trasmessa antro il mese successivo di effettuazione dell’operazione.

Redazione Fucina798, Ufficio Stampa Rimini

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